Questa patologia è causata da due specie batteriche gram-negative assai simili tra loro, Chondrococcus columnaris e Cytophaga psychrophila, ed è diffusa soprattutto nei pecilidi, sebbene possa colpire tutti i pesci d’acquario. Si manifesta con lesioni a placca biancastre e sfaldamento dei tessuti intorno alla bocca e in altre parti del corpo, delle branchie e delle pinne.
Le lesioni evolvono poi in ulcere emorragiche. Come profilassi è necessario ottimizzare le condizioni ambientali, migliorando l’ossigenazione, riducendo il carico organico e abbassando la temperatura dell’acqua.
E’ da sottolineare che la malattia colonnare si insedia prevalentemente nelle vasche dove manca igiene, pertanto qualsiasi rimedio usato per curare deve comunque essere preceduto da una attenta pulizia della vasca e del fondo con sfoltimento della popolazione se si e’ in sovrannumero.
I pesci colpiti (anche se si ha solo il sospetto) vanno immediatamente isolati in vaschette di quarantena. E’ necessario, durate le terapie mediche che seguiranno, fornire una alimentazione ricca di vitamine o con aggiunta di tali.I medicinali che possono essere impiegati sono Bactopur della Sera in alternativa General tonic della Tetra. Ad esso puo’ essere abbinato un antimicotico come Mycopur della Sera o Fungistop della Tetra.
Sopratuttto in terapia combinata, ma non esclusivamente, va tenuto l’ambiente di quaratena areato 24 ore su 24 a temperature che non superano i livelli standard di allevamento delle specie colpite, pertanto è inutile anzi, molto dannoso, un incremento termico. Puo’ essere impiegata per la cura della colonnare anche la neomicina, contenuta nelle compresse di Streptosil, reperibili in farmacia, seguendo la posologia di 2 g. per 100 litri per 3 giorni.
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